Suicidio Di Kurt Cobain

August 20, 2021, 7:06 pm

Il fatto è che io non posso imbrogliarvi, nessuno di voi. Semplicemente non sarebbe giusto nei vostri confronti né nei miei. Il peggior crimine che mi possa venire in mente è quello di fingere e far credere che io mi stia divertendo al 100%. A volte mi sento come se dovessi timbrare il cartellino ogni volta che salgo sul palco. Ho provato tutto quello che è in mio potere per apprezzare questo (e l'apprezzo, Dio mi sia testimone che l'apprezzo, ma non è abbastanza). Ho apprezzato il fatto che io e gli altri siamo riusciti a colpire e intrattenere tutta questa gente. Ma devo essere uno di quei narcisisti che apprezzano le cose solo quando non ci sono più. Io sono troppo sensibile. Ho bisogno di essere un po' stordito per ritrovare l'entusiasmo che avevo da bambino. Durante gli ultimi tre nostri tour sono riuscito ad apprezzare molto di più le persone che conoscevo personalmente e i fan della nostra musica, ma ancora non riesco a superare la frustrazione, il senso di colpa e l'empatia che ho per tutti.

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Kurt Cobain: l'ultima lettera prima del suicidio del 5 aprile 1994. L'analisi delle parole scritte dal cantante dei Nirvana prima di morire. " Vi amo. Vi amo ". Si conclude con queste parole l'ultima lettera di Kurt Cobain, scritta di proprio pugno prima di togliersi la vita il 5 aprile 1994. Un messaggio struggente, nella sua lucida follia. Un documento divenuto storico, testimonianza finale del dolore che ha sempre contraddistinto la vita del leader dei Nirvana. Andiamo a rileggere queste sue ultime parole, analizzando frase per frase i pensieri finali di Kurt Cobain a poche ore dalla suo gesto più drastico. Kurt Cobain: la lettera finale La missiva venne rivolta da Kurt al suo amico immaginario Boddah. Questo il suo incipit: " Vi parlo dal punto di vista di un sempliciotto un po' vissuto che preferirebbe essere uno snervante bimbo lamentoso ". " Questa lettera dovrebbe essere abbastanza semplice da capire ", proseguiva il frontman dei Nirvana, prima di entrare nel vivo della questione che aveva portato a prendere la penna in mano.

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La moglie e la madre chiamarono subito la polizia, ma nessuno, incredibilmente, sospettò mai che Cobain si trovasse proprio a casa sua a Seattle, nella dependance esterna, barricato dentro, e questo nonostante la polizia avesse perquisito l'abitazione ben tre volte, nessuno guardò mai nella dependance. Da quello che si è potuto ricostruire, il 5 aprile di mattina Kurt Cobain si sistemò con la sua scatola di sigari che conteneva la sua scorta di eroina e se la iniettò. Lasciò il portafoglio sul pavimento e lo aprì alla patente di guida, presumibilmente per rendere un po' più facile l'identificazione del suo corpo. Scrisse una lunga lettera di addio e si sparò. Tuttavia, i rapporti di tossicologia in seguito hanno indicato, secondo Tom Grant, l'investigatore privato che Love aveva assunto per trovare Cobain, che nessun uomo avrebbe mai potuto ingerire tanta eroina ed essere ancora in grado di far funzionare un fucile. Grant ipotizzò che l'eroina fosse stata iniettata da qualcun altro per debilitare Cobain abbastanza da sparargli.

L'8 aprile 1994 un elettricista arrivò a casa di Cobain per installare un sistema di sicurezza. Fu lui a ritrovare il cadavere: disse di avere inizialmente pensato che Cobain dormisse, prima di notare la presenza del fucile. In seguito l'autopsia stabilì che la morte fu causata da un colpo di fucile alla testa. Cobain lasciò una lettera con questo testo, scritto a mano: Vi parlo dal punto di vista di un sempliciotto un po' vissuto che preferirebbe essere uno snervante bimbo lamentoso. Questa lettera dovrebbe essere piuttosto semplice da capire. Tutti gli avvertimenti della scuola base del punk-rock che mi sono stati dati nel corso degli anni, dai miei esordi, intendo dire, l'etica dell'indipendenza e di abbracciare la vostra comunità si sono rivelati esatti. Io non provo più emozioni nell'ascoltare musica e nemmeno nel crearla e nel leggere e nello scrivere da troppi anni ormai. Questo mi fa sentire terribilmente colpevole. Per esempio quando siamo nel backstage e le luci si spengono e sento il maniacale urlo della folla cominciare, non ha nessun effetto su di me, non è come era per Freddie Mercury, a lui la folla lo inebriava, ne ritraeva energia e io l'ho sempre invidiato per questo, ma per me non è così.

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cold case La rockstar dei NIrvana simbolo degli anni 90 e portavoce di una generazione Kurt Cobain (Ansa) L'8 aprile del 1994, alle 8. 40 del mattino, l'elettricista Gary Smith, della ditta Veca Electric, trova il corpo senza vita di Kurt Donald Cobain nella Green House della Villa al 171 di Lake Washington Boulevard East, a Seattle. L'autopsia stabilirà che il cantante e leader dei Nirvana è morto il 5 aprile. Con la sua morte si spegne una rockstar simbolo degli anni 90 e portavoce di una generazione. Il fucile Remington-M-11 era poggiato sul suo petto, con la mano sinistra che impugnava la canna. Al suo fianco c'erano gli occhiali neri, l'accendino, la patente messa in bella vista e poi ancora, sopra la testa, una lattina di birra. Poco distante c'era anche una scatola di sigari contenente siringhe, eroina e tutto l'occorrente per consumare sostanze. Non erano presenti grosse macchie di sangue in quell'area, eccetto quello fuoriuscito dall'orecchio sinistro. La sua testa non era stata spappolata dal colpo esploso.

"Non ha alcun senso dal punto di vista fisiologico, neurologico o psicologico", ha detto il patologo forense statunitense e ha proseguito: "Numero uno, che si sarebbe iniettato una quantità così elevata di eroina e poi avrebbe preso tutto il necessario usato per iniettarsi la dose, lo avrebbe pulito e rimesso con cura in uno speciale astuccio: l'ago, la siringa e poi metterli da parte e nello stato di beatitudine e appagamento - il motivo per cui i tossicodipendenti assumono queste sostanze - prendere il fucile e spararsi. È assurdo. La maggior parte dei tossicodipendenti muore con l'ago ancora dentro, il laccio emostatico sul braccio o l'ago e la siringa accanto a loro. Oppure si riprendono dopo uno stato di incoscienza. Oppure vengono rianimati se qualcuno accorre sulla scena. " Un altro aspetto a non convincere Cyril Wecht sulla teoria che Cobain si sia suicidato, ha detto il patologo al Santa Monica Observer, sarebbe la posizione in cui è stato ritrovato il fucile. Wecht ha sostenuto che se Kurt Cobain si fosse realmente sparato l'arma da fuoco non sarebbe dovuta essere nella posizione in cui è stata ritrovata.

Alla fine di febbraio 1994 i Nirvana si esibirono al programma televisivo Tunnel, e fu una delle loro ultime performance dal vivo. Suonarono "Serve the Servants" – dal loro terzo album, In Utero, uscito pochi mesi prima – e "Dumb". I Nirvana venivano da un tour promozionale che aveva già subito rallentamenti o interruzioni a causa dei frequenti problemi di Cobain con le droghe. Dopo una tappa a Monaco, in Germania, a Cobain furono diagnosticate una laringite e una bronchite. Per curarsi andò a Roma, dove fu raggiunto dalla moglie Courtney Love, allora cantante e leader del gruppo musicale Hole. A Roma Cobain ebbe un'overdose da eroina e fu ricoverato al Policlinico Umberto I. Poi si riprese e tornò negli Stati Uniti. Il 18 marzo 1994 Courtney Love telefonò alla polizia dopo che Cobain, al termine di un litigio nella loro casa vicino il Lago Washington, si era chiuso in bagno con una pistola, minacciando di uccidersi. Alla fine di marzo accettò di sottoporsi a un programma di recupero per tossicodipendenti all'Exodus Medical Center di Los Angeles, in California, da cui però scappò dopo solo due giorni per andare a Seattle.

Teorie del complotto, verità (forse) insabbiate e tanta confusione. Ecco cosa si nasconde dietro la morte di Kurt Cobain, il leader dei Nirvana. 5 aprile 1994: Kurt Cobain muore nella serra della sua casa di Lake Washington, vicino a Seattle. Il suo corpo viene trovato solo qualche giorno dopo, precisamente l' 8 aprile, da Gary Smith, un elettricista. Kurt entra così nel cosiddetto Club 27 insieme ad altri grandi della musica: Brian Jones, Jimi Hendrix, Janis Joplin e Jim Morrison. Non ci sentiamo di dire che Kurt si sia suicidato e non ci sentiamo di dire che sia stato invece ucciso. La realtà è che, per quanto ci si sforzi, non sarà mai possibile saperlo con certezza. Quello che invece possiamo dire è che i misteri attorno alla morte del re del grunge non mancano, così come le incongruenze e i tantissimi dubbi. Li ripercorreremo tutti, lasciando decidere a voi quale teoria sostenere. UN PASSO INDIETRO Prima di procedere è importante sottolineare che la morte di Kurt causò una profonda ferita in tutto il mondo.